Trasporto di merci pericolose, panoramica sulla normativa
Il trasporto di merci pericolose è un tema delicato, che nel corso dei decenni è stato affrontato con estrema perizia dal legislatore. Ne è risultata una normativa che, benché dettagliata e stringente, è in grado di fornire parecchie garanzie a una pluralità di soggetti: dal committente alla società di trasporti, fino ai semplici frequentatori della rete stradale e autostradale.
In questo articolo offriamo una panoramica sulla normativa relativa al trasporto di merci pericolose che, è bene specificarlo fin da subito, si caratterizza per un respiro transnazionale. Proporremo anche un focus su due argomenti particolarmente spinosi: le sanzioni e la scelta della società di trasporti.
Un focus sull’accordo ADR
La movimentazione di merci pericolose è disciplinata a livello comunitario dall’accordo ADR, acronimo esteso che sta per “Accord europeen relatif au transport international des marchandises Dangereuses par Route”. Ratificato a Ginevra nel 1957, è stato recepito dall’ordinamento italiano con la legge n. 1839 del 12 agosto 1962.
Cosa stabilisce l’accordo ADR e, di conseguenza, la legge del 1962? La normativa è davvero dettagliata e affronta tutti gli elementi necessari ad un trasporto efficace e soprattutto sicuro. Nello specifico, contiene:
- Disposizioni generali e definizione di trasporto di merci pericolose
- Classificazione delle merci pericolose. Nello specifico le classi sono tredici, e vanno dai materiali esplosivi alle materie corrosive, passando per quelle tossiche, infettanti, radioattive etc.
- Disposizioni circa l’impiego di imballaggi e cisterne
- Procedure per la spedizione
- Regole circa la costruzione degli imballaggi, dei contenitori e delle cisterne
- Regole circa le condizioni di trasporto, il carico, lo scarico e la semplice movimentazione.
L’accordo ADR disciplina anche le disposizioni relative all’equipaggiamento per il trasporto, ovvero enuncia le regole per la formazione e la dotazione degli equipaggi. Inoltre, offre indicazioni precise circa la documentazione per la circolazione dei veicoli.
La figura del consulente ADR
L’accordo ADR è stato ratificato parecchi decenni fa, è vero, ma ciò non significa che sia obsoleto. Infatti, viene aggiornato con cadenza biennale. Una delle modifiche più importanti è stata l’introduzione del consulente ADR.
Tale introduzione è frutto della direttiva CE/35, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 30 del 2000, perfezionato successivamente dal Decreto Legislativo n.35 del 2010.
La normativa impone la nomina, da parte dell’azienda che richiede un servizio di trasporto di merci pericolose, di un consulente ADR. Con questa espressione si intende il professionista che organizza il trasporto e verifica che questo avvenga secondo le regole. Nello specifico, conosce i rischi relativi al trasporto, alle operazioni di carico e scarico. Per essere considerato tale, il consulente ADR deve aver seguito uno specifico corso di formazione e deve frequentare periodicamente dei corsi di aggiornamento.
Le sanzioni sul trasporto di merci pericolose
Le sanzioni per il mancato rispetto delle norme sono molto salate. Esse, almeno in Italia, sono disciplinate non solo dalle normative che abbiamo appena descritto, ma anche dal semplice Codice della Strada.
Inoltre, a dispetto di quanto si possa pensare, non riguardano solo la società di trasporti. Sono coinvolti nel processo sanzionatorio anche altri soggetti, non ultime le aziende committenti.
Di seguito, una panoramica:
- Violazione degli obblighi in materia di equipaggiamento: sanzione pecuniaria da 406 a 1632 euro.
- Equipaggio privo di equipaggiamento personale, documentazione di trasporto e istruzioni scritte: sanzione pecuniaria da 406 a 1632 euro.
- Violazione delle prescrizioni relative all’idoneità tecnica dei veicoli e all’etichettatura della merce: sanzione pecuniaria 406 a 1632 euro.
- Marcature non conformi o irregolari: sanzione pecuniaria da 16 a 652 euro.
Il tutto senza contare la decurtazione dei punti patente, che riguarda solo chi è alla guida del veicolo e, soprattutto, la responsabilità civile e penale in caso di incidenti di qualsiasi tipo.
D’altronde, le merci pericolose possono realmente cagionare lesioni, come dimostrano alcuni disastri che, nel corso degli anni, sono accaduti sulle autostrade italiane e che, per questo motivo, sono saliti tristemente alla ribalta.
Alla luce di ciò, appare essenziale la scelta della società di trasporti. Se ci si affida a una società mediocre, vi è il concreto rischio di andare incontro a sanzioni e, nella peggiore delle ipotesi, dover rendere conto di danni a terzi.
Il consiglio è di fare affidamento a una società con una certa esperienza alle spalle, e che contestualmente gode di buoni feedback.